Itinerari

Civita di Bagnoregio “la città che muore”

Civita di Bagnoregio venne fondata 2500 anni fa dagli Etruschi ed è un singolare se non forse unico esempio di borgo tardo-medievale rimasto immutato nel tempo.

La città che muore

Lo scrittore Bonaventura Tecchi che nacque a Civita la definì “città che muore”, per la sua fragile morfologia, in quanto poggia su un’altura di tufo soggetta a lenti movimenti franosi inserita in una grande valle di Calanchi, un complesso di colline di origine argillosa esposte all’ erosione del vento, della pioggia e dell’acqua dei torrenti che solcano la vallata, la sua “culla” è in se stessa un destino segnato.

Civita di Bagnoregio, si trova nell’entroterra viterbese, a metà tra Orvieto e il lago di Bolsena, si raggiunge da un unico e stretto ponte di 300 metri da attraversare a piedi.
Diversi film l’hanno eletta a location, basti pensare a “Contestazione generale” del 1970 interpretato dal grande Alberto Sordi.

Il paese, oggi quasi completamente disabitato, viene popolato dall’incessante visita di turisti affascinati e colpiti dalla suggestione offerta dal luogo.

Cosa vedere

Si accede a Civita dalla Porta Santa Maria (unica rimasta delle cinque porta originali), una volta varcata la soglia sembra di attraversare una cortina temporale, ci si affaccia ad una prima piazzetta, circondata da bei palazzi signorili.

La struttura urbanistica dell’intero abitato ha origini etrusche, formata da cardi e decumani con sviluppi successivi in epoca romana, ma l’aspetto architettonico è segnatamente medioevale e rinascimentale.

civita piazza s donato

Dopo pochi metri, si incontra Piazza San Donato, la cui pavimentazione mista a terriccio rimanda ad epoche passate. Qui è presente l’ex-Duomo di San Donato, del VIII secolo che custodisce un crocifisso ligneo del ‘400 e un affresco della scuola del Perugino.

Nella zona detta di San Francesco vecchio c’è una rupe sottostante dove sono stati rinvenuti i segni di una piccola necropoli etrusca.

Il “Bucaione”, un profondo tunnel che incide la parte più bassa dell’abitato, permette l’accesso direttamente dal paese, alla Valle dei Calanchi.

civita vicoli

Da vedere anche il mulino del ‘500 e la casa natale di San Bonaventura ovvero Giovanni di Fidanza (cardinale filosofo citato da Dante nel canto XII del Paradiso)

Il centro storico è costituito da una torre di pietra, edifici trecenteschi e palazzi rinascimentali dai quali si articolano viette e vicoli sui quali si affacciano case medievali con scalette esterne e balconcini fioriti.

Tra gli stretti vicoli del borgo, si possono ammirare archetti, cortili e piazzette, case medievali e rinascimentali con ornamenti suggestivi: vi sono botteghe artigiane richiamanti antichi mestieri e piccole rivendite di prodotti tipici.

Da visitare il Museo Geologico e delle Frane ottimo come sito informativo che, citandone la presentazione, ben illustra la geologia di Civita di Bagnoregio e della Valle dei Calanchi, i processi di instabilità in atto sui versanti, le opere di monitoraggio e di stabilizzazione, le frane storiche, la storia e la lotta di Civita per la sua sopravvivenza.

Varie e interessanti sono le cosa da vedere per apprendere l’evoluzione morfologica del sito con tanto di video, teche con reperti e plastici della città.

Civita di Bagnoregio, nella top ten dei luoghi unici

Secondo il giudizio di Frommer’s (casa editrice fondata oltre 50 anni fa e voce autorevole in ambito turistico) Civita di Bagnoregio è stata considerate tra le dieci località internazionali più affascinanti ma che corrono il rischio di andare perdute.

È recente l’iniziativa del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha sollecitato un appello da rivolgere all’Unesco: perché conceda a Civita e alla Valle dei Calanchi il riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità”.

Il motivo dichiarato è che “da soli non ce la possiamo fare. Ci rivolgiamo quindi all’Unesco per sostenere Civita, non come un luogo a se stante, ma come il fulcro d’un “sistema di paesaggi”.

Molti i personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, che hanno firmato la petizione sul sito Change.org. A questi si aggiungono migliaia di persone comuni.


PETIZIONE

Partecipa firmando alla petizione per il riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità” a Civita


La notizia di un’ulteriore frana a Civita di Bagnoregio, verificatasi verso la fine di luglio 2015 si somma al quadro già precario della situazione, fonte: Tusciaweb

Un pò di storia

Le prime notizie storiche certe su Bagnoregio, ( Bagnorea, questo è il suo nome più antico) risalgono al VI secolo D.C. quando viene menzionata tra le sedi episcopali italiane.

Incursioni barbariche

Con la caduta dell’Impero Romano, Bagnoregio si trovò ad essere facilmente soggetta alle scorrerie delle orde barbariche, finendo man mano sottomessa, tra il 410 ad il 774, ai visigoti, ai goti, ai bizantini e ai longobardi, sino a quando Carlo Magno la liberò e la consegnò alla Chiesa.

Proprio a cavallo tra i secoli VIII-IX iniziò ad affermarsi il toponimo di Balneum Regis (divenuto più in là Balneoregium, Bagnorea ed in ultimo Bagnoregio), letteralmente il “Bagno del Re”, dalla leggenda secondo cui il sito avrebbe ospitato già dall’epoca romana una stazione termale, frequentata in seguito dal re longobardo Desiderio per curare una grave malattia.

La peste del 1348

La tremenda epidemia di peste del 1348 ( quella narrata nel Decameron da Boccaccio) ridusse la cittadina l’ombra di se stessa, si racconta che in una sola giornata si contarono più di 500 morti.

Monaldeschi della Cervara

Il Medioevo alternò momenti di pace a momenti drammatici, come quello legato alla tirannide dei Monaldeschi della Cervara, che finirono cacciati da una feroce rivolta popolare. La città nel XII secolo si eresse a libero comune, conoscendo un periodo di prosperità e vivacità culturale ed artistica. Nel 1494 i Bagnoresi riuscirono a distruggere la rocca dei Monaldeschi della Cervara per liberarsi definitivamente dal pericolo del ritorno degli odiati tiranni.

Nel 1494 I bagnoresi si opposero coraggiosamente all’entrata in città del re di Francia Carlo VIII diretto con il suo esercito a Napoli per occuparla.

Papa Alessandro VI Borgia, due anni dopo istituì il regime dei Cardinali-Governatori che durò fino al 1612, anno in cui Bagnoregio passo sotto il controllo della Delegazione Apostolica di Viterbo che si impegnò a rispettare gli antichi statuti comunali del 1367.

L’ex quartiere Civita

Fino al XVII secolo, la città si estendeva allora su un vastissimo altopiano, di cui oggi rimangono soltanto due spezzoni, e possedeva ben cinque porte: Civita, era congiunta all’attuale Bagnoregio e non era altro che un quartiere che si chiamava Rota.

Il terremoto

Venuto meno il grande sistema di opere pubbliche romane, ormai da centinaia di anni erano stati lasciati in sospeso i lavori di regolarizzazione delle acque.

Lo sfruttamento agricolo delle campagne nei pressi dei calanchi, con la sostanziale riduzione della copertura boschiva, aveva privato il terreno, della sua naturale “armatura”, costituita appunto dalle radici degli alberi.

Nel 1695, un terribile terremoto provocò il franamento delle parti più esposte a valle dell’abitato di Bagnoregio, nonché dell’unica via d’accesso che univa l’abitato a Rota. L’abitato, ebbe nel 1764 un ulteriore crollo di altre porzioni della cittadina.

Bagnoregio annessa al regno d’Italia

Solo nel 1867 si ebbe un sussulto militare quando si verificò il primo violento scontro fra le milizie pontificie e i volontari garibaldini che la storia ricorda come “La battaglia di Bagnorea“. Nel 1870, infine Bagnoregio entrò a far parte del Regno d’Italia.

Consigli pratici

Un punto strategico dove alloggiare per visitare Civita di Bagnoregio come altri luoghi interessanti nella zona, è il B&B “Poggio Stallone” si trova ad Orvieto a tre minuti dall’autostrada. Oltre ad essere comodo è sicuramente consigliato per l’accoglienza, la pulizia e il buon rapporto qualità prezzo e non ultimo la tranquillità, inoltre accettano animali. Qui il sito qui le recensioni di Tripadvisor.


VISITA LA GALLERY

Guarda tutte le immagini di Civita di Bagnoregio


Link consigliati:

  • Museo Geologico e delle Frane ottimo sito informativo
  • Video con spezzoni del film “Contestazione generale” diretto nel 1970 da Luigi Zampa ed interpretato da Alberto Sordi.
  • webcam immagini in diretta streaming da Civita di Bagnoregio, in diretta una fotografia di Civita ogni 5 minuti. Con archivio mesi precedenti.
  • sito del comune di Civita di Bagnoregio
  • Firma l’appello da rivolgere all’Unesco: perché conceda a Civita e alla Valle dei Calanchi il riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità”.

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